E18 Incudine - S. Anna
Un angolo poco conosciuto del Parco dell’Adamello sono i bei boschi tra Incudine e il Corno di Plaza. Una lunga strada agro-forestale li risale portando sin quasi alla piccola, ma assai venerata, chiesetta montana di S. Vito e S. Anna, nascosta tra i larici a 1887 m. L’ultimo tratto si svolge su facile sentiero. A causa della lunghezza e del forte dislivello, si può limitare l’escursione ai panoramici prati di Cavallo (circa 1600 m), oppure salire sino ad essi con piccola auto o fuoristrada (con permesso comunale a pagamento) da Incudine, per poi proseguire a piedi, risparmiando quasi tre ore.
E17 Laghi Seroti da Malga Salina
Appena dentro i confini occidentali del Parco Nazionale dello Stelvio, nella parte più alta della Val Bighera, una vasta conca ospita sui suoi terrazzamenti, i Laghi Seroti: ben diciassette laghi alpini, dalle più svariate forme e dimensioni. Vi si può salire da Vezza d’Oglio con i sentieri Cai 2 e 3, passando per la Val Paraolo e la Val Bighera oppure, più comodamente, partendo dal Col Carrette (Pianaccio) sopra il Mortirolo, a 2100 metri di quota, parcheggiando a Malga Salina. La visita in giornata a tutti i laghi è improponibile, sia per i tempi sia per il percorso contorto. Si suggerisce questo itinerario che permette l’esplorazione di una parte dei bacini, compresi i due maggiori e più belli.
E14 In Val Grande di Vezza
A nord di Vezza d'Oglio s'estende per ben dieci chilometri la Val Grande, la maggiore vallata del sottogruppo del Serottini e certamente una delle più affascinanti da visitare di tutta la Valcamonica. Oltre all'incantevole paesaggio, che in autunno si veste di colori indimenticabili, la valle è divenuta famosa come una delle più ricche di fauna alpina tra quelle del Parco Nazionale dello Stelvio. L’Alta Via Camuna, o sentiero nº 2, ne costituisce la spina dorsale: si snoda da Vezza d’Oglio sino al Passo di Pietra Rossa, per scendere poi al Gavia e al Tonale. Nel primo tratto, qui descritto, si potrà scoprire gran parte degli affascinanti aspetti naturalistici della vallata del Parco.
E13 Rif. S. Occhi da Vezza
La splendida conca dell’Aviolo, in alta Val Paghera, ha la fortuna di concentrare, su un’area contenuta e accessibile, molte attrattive paesaggistiche e naturalistiche del grande Parco dell’Adamello. Sono, infatti, a portata di gambe: uno splendido lago, popolamenti di larice, abete, pino mugo e del raro cembro, interessanti torbiere ospitanti pianticelle carnivore, limpidissimi torrenti, ghiaioni popolati dalle marmotte e dai camosci, scintillanti ghiacciai e spettacolari vette di roccia cristallina, un'importante faglia geologica e uno sperone di roccia calcarea ricoperto da mille coloratissimi fiori alpini. La presenza di un bel rifugio del Cai, dell’osservatorio faunistico del Parco e di numerosi sentieri segnalati, contribuisce a fare di questa zona una delle preferite dagli escursionisti amanti della natura alpina.
E12 Laghi di Pietrarossa
Una delle più frequentate valli lombarde del Parco dello Stelvio, la Val di Canè, è particolarmente apprezzata per le sue ricchezze naturalistiche e architettoniche, oltre al dolce paesaggio e alla relativa facilità con cui si avvista la fauna alpina. Un’ulteriore motivo d’interesse sono i suoi nascosti minuscoli laghetti, a cominciare da quelli di Pietrarossa di scarsa profondità, ma paesaggisticamente pregevoli. Nonostante le loro elevate quote sono tuttavia battuti da quelli sovrastanti, nascosti ai piedi della Piramide di Somalbosco a ben 3000 metri d’altezza e addirittura più in alto, da quelli recentissimi creati dal ritiro del ghiacciaio di Monticello. Canè, che dà il nome alla vallata, è un antico paesino posto su un soleggiato terrazzo a 1500 metri di quota. Partendo da questo - ove si giunge con la strada che sale dal fondovalle - conviene parcheggiare nell'area predisposta poco dopo il paese. A Cortebona sorge un piccolo centro d’informazioni del Parco Nazionale, un’area da pic-nic, un agriturismo e una vecchia “calchera” ben ristrutturata.
E11 Val d'Avio e Rif. Garibaldi
La lunga e bella Val d’Avio, nel cuore del Parco dell’Adamello, è caratterizzata da ben cinque laghi alpini, in parte di origine artificiale, appartenenti all’importante sistema idroelettrico dell'Avio. Quattro sono invece i meno conosciuti bellissimi laghetti naturali, nascosti in alta quota e non facilmente raggiungibili. Il rifugio Garibaldi, ai piedi settentrionali dell’Adamello è un importante tappa dell’Alta Via n° 1 e una preziosa base per la salita alla prestigiosa vetta. Il percorso è quello storico seguito dagli Alpini della Grande Guerra col quale accedevano alla prima linea sui ghiacciai.
E10 Fortificazioni Val di Massa
Alla scoperta delle più imponenti e spettacolari fortificazioni della prima guerra mondiale di tutta la Vallecamonica, alla bocchetta di Val Massa. Buona parte dell'itinerario si svolge nel Parco Nazionale dello Stelvio, su facili sentieri e mulattiere militari e non improbabile sarà l'incontro con i cervi, con le marmotte e, in alto, con camosci, stambecchi ed aquile. Splendido panorama sul dirimpettaio gruppo dell'Adamello-Presanella.
E9 Villa Dalegno - Linge
Questo recente itinerario percorre i selvaggi e poco esplorati versanti occidentali della Valle di Pezzo e della Valle delle Messi, in gran parte entro il Parco Nazionale dello Stelvio. Il percorso è piuttosto lungo e con qualche tratto un poco impegnativo ma ricco di soddisfazioni paesaggistiche e naturalistiche passando, tra l’altro, nei territori preferiti dai cervi e dai camosci. Il lungo itinerario Cai n° 64, prende il via da Villa Dalegno, ma volendolo accorciare si può partire anche da Santa Apollonia, salendo a Somalbosco col segnavia 54, in circa 50 minuti.
E8 Rifugio Bozzi - Montozzo
Una facile e classica salita a uno dei più noti rifugi dell'alta Valcamonica, circondato da importanti testimonianze della Grande Guerra in parte recentemente restaurate e con un piccolo museo. Bei panorami, ricca flora alpina e, grazie alla protezione del Parco dello Stelvio, possibilità d'avvistamento di aquile, marmotte, caprioli, cervi e camosci. Dal rifugio si dipartono diversi splendidi itinerari di medio-alta quota.
E7 Case di Viso - Laghi Ercavallo
L’altopiano dei Laghi di Ercavallo è tra i luoghi più suggestivi del Parco Nazionale dello Stelvio bresciano. Si adagia ai piedi meridionali dell’elegante piramide del Corno dei Tre Signori, posto a guardia del Passo Gavia. Ospita numerosi bei bacini assai diversi tra loro e in parte quasi colmati ma ricoperti da spettacolari bianche fioriture di eriofori. In tutta la zona, grazie alla tutela del Parco, non sarà difficile l’incontro con cervi, stambecchi, camosci, marmotte ed ermellini.
E6 Rifugio Linge da S.Apollonia
La bella Valle delle Messi, che s'insinua sino ai piedi del Gavia e della Punta di Pietrarossa, è interamente compresa nel Parco Nazionale dello Stelvio e ricca di flora e fauna alpine. Nei boschi di larice e nei vasti cespuglieti vivono i cervi e i caprioli, mentre tra i pascoli e le rupi delle quote superiori abbondano camosci e marmotte e non mancano ermellini, aquile, coturnici e pernici bianche. Particolarmente interessanti e paesaggisticamente pregevoli sono le cascate e i numerosi laghi alpini seminascosti nelle conche sospese sugli alti versanti vallivi.
E5 Laghi Meridionali Monticelli
La Valle delle Messi racchiude una decina di bei laghetti alpini, in gran parte ignorati dagli escursionisti. Molti sono seminascosti nelle alte conche sospese sul versante destro della valle, lontano dai consueti itinerari. Particolarmente interessanti sono i tre Laghi di Monticelli più meridionali. La vallata è interamente compresa nel Parco Nazionale dello Stelvio e perciò ricca di fauna, con cervi e caprioli alle quote inferiori e camosci, marmotte, coturnici e pernici bianche a quelle superiori.
E4 Rif. Petit Pierre - Valbione
Bei paesaggi, storia e natura caratterizzano questo agevole itinerario nel Parco dell’Adamello che inizia comodamente su una mulattiera pianeggiante, in vista della splendida parete settentrionale della Cima di Salimmo. Dalla Conca di Pozzuolo il sentiero scende in Val Seria, costeggiando infine i verdissimi prati del campo da golf. Al Petitpierre si sale da Ponte con la seggiovia o a piedi (Cai n° 47) da Valbione, anch'essa raggiungibile con seggiovia o con la stretta strada carrozzabile, entrambe usabili per il ritorno. Sulle pendici settentrionali del Corno d'Aola sono visitabili diversi manufatti d'origine bellica. Questa cresta costituì, infatti, durante la prima guerra mondiale, un importante caposaldo difensivo italiano, con il massiccio forte corazzato munito di potenti cannoni. Del forte e delle sue cupole d'acciaio non rimane oggi che un alto muro, appena a monte del rifugio.
E3 Cascate del Narcanello
La lunga Val Narcanello, che separa l'aspra catena Castellaccio - Cima Payer dalle belle vette del Salimmo e della Calotta, nel Parco dell’Adamello, è impreziosita da spettacolari manifestazioni naturali come le Cascate omonime e il neonato Lago del Pisgana con il sovrastante ghiacciaio. Ci si limita qui alla prima meta - meno impegnativa - le belle cascate che il Narcanello crea superando gli alti gradoni rocciosi modellati nel passato dal Ghiacciaio del Pisgana. Il percorso attraversa diverse fasce vegetazionali e permette di apprezzare molte specie floristiche tipiche del massiccio adamellino, dai boschi di conifere ai greti dei torrenti, sino ai pascoli sassosi e alla flora pioniera di alta quota. La zona è frequentata dai camosci, in alto e dai cervi, in basso, oltre a molte specie di uccelli alpini.
E2 Passo dei Contrabbandieri
Ricco di storia, questo percorso fu utilizzato in passato per il contrabbando tra l'Italia e il Trentino austriaco e successivamente come importante collegamento militare durante la Grande Guerra. Oggi fa parte del "Sentiero della Pace". Diverse postazioni militari al passo, belle fioriture con alcune rarità e interessante panorama. Costituisce anche una frequentata via d'accesso al Rifugio Bozzi, all'Alta Via Camuna e alla ferrata dell'Albiolo.